L’attività dei costruttori di case degli Stati Uniti si è fermata. A dirlo è il giornale 24/7 Wall Street, che denuncia come la richiesta di nuove abitazioni abbia subito un pesante crollo nelle scorse mensilità. A questo si aggiungerebbe la lungaggini nell’ottenimento dei permessi di costruzione, che l’amministrazione Obama avrebbe introdotto.
Quest’ultimo è il dato consuntivo che il settore immobiliare prende in considerazione per stilare l’andamento del mercato. Una caduta libera che ha avuto inizio sin dal 2007, che gli analisti di settore e le agenzie casa immobiliari definiscono l’anno del crollo – uno dei suoi effetti collaterali è il Foreclosure.
Nello scorso anno i permessi emessi sono stati un milione, mentre nei primi mesi del 2011 ci si è fermati a 300.000, e il calo in alcuni stati si è arrivato all’80%.
Forse, viene da pensare, che il calo dei permessi di costruzione non sia sufficienti di per sé a dimostrare un rallentamento. In uno stato grande come la California, che contando cittadine e la stessa Los Angelse, arriva a poco più di 20.000 permessi fa preoccupare. Il numero, infatti, non deve trarre in inganno: stiamo parlando di uno stato che conta 13,6 milioni di case esistenti.
Sorprendentemente, la nostra lista degli stati in cui i permessi pochi sono stati emessi recentemente è diversa da quella lista tipica dei mercati più alloggi. California, Nevada e Florida sono sempre in tali elenchi, perché le case sono vuote e il valore delle case continuano a scendere. Ma i tre non sono in questa lista. Può darsi che i prezzi sono scesi così in basso in questi mercati che l’inventario casa ha cominciato a muoversi, anche se solo provvisoriamente. Invece, i mercati in cui consente di abitazioni sono molto piccole rispetto alle abitazioni totali sono mercati in cui i costruttori hanno abbandonato ogni speranza di breve termine di vendita.
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