Investire Oggi con una buona strategia di diversificazione

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Una strategia di diversificazione implica l’entrata da parte dell’impresa in mercati nuovi poiché i vecchi mercati non presentano più possibilità di crescita o di redditività e la concorrenza rappresenta delle barriere troppo forti. In questi casi allora l’impresa si rivolge verso nuovi orizzonti.

Rispetto alla diversificazione essa può essere suddivisa in:
Diversificazione concentrica: nella quale l’impresa fuoriesce dalla filiera industriale e aggiunge delle nuove attività complementari a quelle già esistenti. In questo modo l’impresa può sfruttare la sinergia causata dalla complementarità delle attività e può sviluppare le proprie potenzialità. Essa dunque ha l’obiettivo più in generale di attirare nuovi gruppi di clienti e ingrandire il proprio mercato di riferimento.
La diversificazione Pura: In questo caso invece l’impresa si lancia in attività nuove e diverse che non sono collegate con le solite attività sia sul piano tecnologico che su quello commerciale. In questo caso l’impresa si pone l’obiettivo di espandere il proprio portafoglio delle attività orientandosi verso dei settori totalmente nuovi.
Si tratta perciò di una strategia che comporta alti rischi dovuti alla novità, la quale richiede inoltre grandi sforzi strategici e finanziari.

Rispetto alle strategie di diversificazione più in generale e proprio rispetto alla diversificazione più in particolare, si possono individuare diversi obiettivi che distinguono diverse modalità: nella diversificazione Per Estensione attraverso la valorizzazione delle proprie competenze l’impresa tenta di rafforzare le sue attività, nella diversificazione di scambio invece l’impresa ha l’obiettivo di sostituire le proprie attività in declino impiegando risorse umane di livello elevato.

La strategia di spiegamento è un tipo di strategia aggressiva che tende ad ottenere un valore economico elevato. Infine la strategia di nuovo spiegamento possiede obiettivi difensivi ma allo stesso tempo ricerca canali di sviluppo nuovi.
In conclusione per sintetizzare tutte le strategie di diversificazione utilizzano comunque gli effetti della sinergia ottenuti dall’attività principale dell’impresa stessa.

Investire oggi e cosa evitare nei momenti di crisi

530-dove-investire-crisi.jpgInvestire Online i propri risparmi e riuscire ad ottenere una remunerazione soddisfacente non è affatto cosa semplice, specie se si decide di investire in periodi di crisi e di instabilità dei mercati finanziari. In contesti del genere, infatti, è opportuno procedere con estrema cautela e valutare attentamente ogni singola mossa, nonché evitare una serie di errori comuni che vengono spesso commessi dalle persone che decidono di investire i loro soldi nonostante il difficile contesto economico e finanziario.

Gli errori più comuni che si commettono in questi casi sono diversi, ve ne elenco qualche d’uno:

Il primo di questi errori e quello di parcheggiare la propria liquidità su un conto deposito in attesa di momenti migliori, un vero e proprio classico quando i mercati finanziari registrano un brusco ribasso. Gli esperti, tuttavia, ritengono che questa soluzione non sia tra le migliori in quanto nella maggior parte dei casi per ottenere una remunerazione soddisfacente è necessario vincolare i propri soldi per almeno 12 mesi, un periodo di tempo durante il quale si rischia di perdere delle importanti occasioni di acquisto. Meglio quindi preferire strumenti che hanno scadenza più breve, come i Buoni ordinari del Tesoro a 3 o 6 mesi.

Il secondo errore elencato fa praticamente crollare un mito, ovvero quello dell’oro come investimento certo nei momenti di crisi. Anche l’oro può danneggiare il portafoglio, soprattutto se viene acquistato nel momento sbagliato e senza ponderare adeguatamente le proprie mosse. Le quotazioni dell’oro, infatti, risultano essere piuttosto volatili e quindi non mettono al riparo i risparmi nel breve termine.

Uno dei consigli più frequenti in situazioni di crisi è quello di diversificare il proprio portafoglio di investimenti includendo anche valute diverse dall’euro. Perché questa teoria sia efficace sul fronte dei rendimenti è però necessario che ci si riferisca a diverse valute in cui sono ricomprese anche quelle di alcuni paesi emergenti, dei paesi asiatici e del Sudamerica. Non è infatti opportuno che la diversificazione, come accade in molti casi, riguardi il solo franco svizzero, soprattutto in considerazione del fatto che negli ultimi mesi si è già apprezzato molto sull’euro.

Ultimo consiglio è quello di ponderare bene una delle raccomandazioni più frequenti in caso di forte calo dei mercati, ossia quella di non vendere in caso di crollo ma di aspettare fiduciosi il rimbalzo. In un portafoglio difensivo e ben equilibrato, infatti, è sempre bene fissare un tetto minimo raggiunto il quale conviene chiudere la posizione. Di solito è consigliato uno stop loss intorno al 6.7% per ciascun titolo o strumento finanziario.
Fonte: borsaforex.it